L'Album del Sottotenente pilota Aeronautica Nazionale Repubblicana Amedeo Fagiano |
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Amedeo Fagiano, nato a Castelplanio (AN) l’8 aprile 1921, dopo il termine della seconda guerra mondiale si è trasferito a Osimo (AN) dove ha vissuto fino alla sua scomparsa avvenuta il 6 agosto 2005. Fagiano ha conseguito la licenza di volo antecedente lo scoppio del conflitto ed è stato pilota militare durante la seconda guerra mondiale volando per la Regia Aeronautica (fino all'estate del 1943) e per la Aeronautica Nazionale Repubblicana (da inizio 1944 fino all'aprile del 1945). Durante la sua carriera militare pilotò moltissimi tipi di velivoli, sia di costruzione italiana, sia straniera, tra i quali: Breda Ba 25, Ro 41, Fiat Cr 30, Fiat Cr 32, Fiat Cr 42, FN 305, Fiat G 50, Macchi Mc 200, Macchi Mc 202, Fiat G 55 e per ultimo il Messerschmitt Bf 109G. Dall’esame del libretto personale di volo risulta che l’allora sottotenente conseguì il brevetto militare con la Regia Aeronautica in data 17.01.1943, giorno nel quale effettuò un volo di 25’ ai comandi del caccia biplano Fiat Cr. 42. Successivamente inizia il passaggio e l’addestramento su aerei di concezione più moderna e di maggiori prestazioni fino al 12.07.1943, data che coincise con l’ultimo volo effettuato con le insegne della Regia Aeronautica. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, Fagiano, unitamente ad altri piloti italiani, fu portato dai tedeschi in un campo di prigionia in Polonia. In seguito, venuto a conoscenza che nel frattempo in Italia si era ritornati ad una certa “stabilità” politica, decise di aderire alla neonata aviazione della Repubblica Sociale Italiana: l'Aeronautica Nazionale Repubblicana. L'adesione all'A.N.R., così come per altri colleghi, fu principalmente motivata dal desiderio di tornare in volo e dalla volontà di difendere il territorio del centro-nord Italia continuamente martoriato dai bombardamenti anglo-americani. Collocato nella 1^ Squadriglia “Gigi Tre Osei” del 2° Gruppo Caccia, aveva come comandante di squadriglia il valoroso Cap. Ugo Drago, asso dell’aviazione italiana con 15 vittorie. Il suo reparto, così come il gemello 1° Gruppo Caccia, aveva l’arduo incarico di difendere le città e le infrastrutture del centro-nord Italia dalle devastanti incursioni dell’aviazione anglo-americana. Il “Black 1”, suo aereo personale pilotato dal 20.06.1944 fino al termine del conflitto, era un Messerschmitt Bf 109G-6/U3 col numero individuale 1 nero bordato di bianco, in quanto il comandante di squadriglia Ugo Drago aveva scelto, come sua consuetudine il numero individuale 7. Durante i combattimenti aerei avvenuti tra il 1944 e l’inizio del 1945, Fagiano fu colpito varie volte dalle armi dei velivoli avversari ma, fortunatamente, non subì mai alcun danno personale. Il 12 novembre 1944, in un acceso duello avvenuto nel corso di una delle varie missioni effettuate a difesa dei cieli italiani, riuscì a colpire e abbattere un caccia americano Republic P-47 “Thunderbolt” del 350th FG. Terminato il conflitto abbandonò l’aviazione e tornò alla vita civile. Studiò presso la facoltà di Bari dove si laureò in Medicina, prese due specializzazioni, una in neurochirurgia e una in otorinolaringoiatria, diventando in seguito uno stimato e apprezzato medico specialista, esercitando la professione nella sua nuova residenza di Osimo (AN) fino al 1990. |
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